
Se siete fan del food delivery o se vi appassiona la cucina etnica, avrete sicuramente sentito parlare o sperimentato i gustosissimi poke, le ciotole di pesce crudo che ormai hanno conquistato tutta Europa. Il loro successo è tale che, secondo alcuni, sono destinati a spodestare il sushi nella scala delle cucine a base di raw fish. Ma sapete esattamente cosa sono i poke e come riconoscere quelli originali? Scopriamolo insieme in questo articolo.
“Poke” (si legge “poh-kay”) è una parola che in hawaiano significa “tagliare a pezzi”. Effettivamente, questo nome si riferisce a un piatto base della cucina hawaiana che è diventato quasi un simbolo nazionale, conosciuto e apprezzato da tutti coloro che visitano le isole dell’arcipelago. Consiste molto semplicemente in pesce crudo tagliato a cubetti, condito (o marinato, come vedremo poi) e accompagnato da altri ingredienti freschi. Esiste dal 1800 circa e da allora si è diffuso, diventando uno dei piatti nazionali hawaiani più diffusi e consumati sia in casa che non, tanto che risulta davvero semplice acquistarlo già pronto nei supermercati e nei piccoli market delle città.
Ma quand’è che un piatto hawaiano di pesce (e verdure) ha iniziato a conquistare mezzo mondo? Sappiamo che in Europa i poke hanno iniziato a diffondersi solo negli ultimi due o tre anni, mentre in America, complice la vicinanza, erano presenti da già da diverso tempo, incontrando i gusti e le esigenze di un pubblico sempre più attento ai cibi healty e agli ingredienti freschi e genuini. Gran parte del successo di questo piatto è dovuto a molti fattori: in particolare, al crescente utilizzo delle piattaforme di food delivery, ad esempio, che hanno reso la cucina “sana” comoda e accessibile per chiunque; anche la semplicità di consumo e di trasporto hanno giocato un ruolo fondamentale. Inoltre, come sostengono alcuni nutrizionisti, il poke è un piatto sano perchè a differenza di altre preparazioni a base di pesce crudo, come il sushi, non prevedono l’utilizzo dello zucchero per la marinatura.
Poke in Europa: quali gli ingredienti più diffusi?
In Europa, i poke più diffusi sono senza ombra di dubbio quelli a base di tonno o di salmone, e generalmente le ciotole includono anche alghe wakame, avocado, germogli di soia, pomodori, ananas, mango e semi di sesamo o di altri tipi, a seconda dei gusti. La grande diffusione di ristoranti e locali – detti anche “pokerie” o “poke shop” – che offrono il servizio di consegna a domicilio regala ai consumatori ulteriori possibilità: non solo abbinamenti già studiati a puntino, ma anche la possibilità di comporre da soli il proprio piatto, seguendo gusti e proporzioni desiderati. Infine, oltre a questo, occorre citare il fattore estetico che, siamo convinti, ha sicuramente inciso in maniera importante alla rapida diffusione di questo piatto: i poke, con le loro ciotole dai colori vivaci e accattivanti, ben si prestano a essere fotografati e condivisi attraverso i social network e i blog.
Insomma, il poke è sano, pratico, personalizzabile e bello: c’era da aspettarselo che avrebbe conquistato mezzo mondo.